I gardenesi ,i quali già allora praticavano il commercio ambulante di merletti e dimercerie,ben presto si acorsero che da semplici giocattoli intagliati in legno si poteva ricavare un bel guadagno per sostenere le famiglie spesso molto numerose. Così parecchi gardenesi cominciarono questa nuova attività . I soggetti prima piuttosto primitivi e poi man mano sempre più raffinati raffiguravano dalle figurine dei presepi ad animali, bamboline di tutte le grandezze cavallini, cavalli a dondolo e giochi di movimento . Inizialmente questi erano grezzi, poi viaggiando, impararono i più diversi tipi di colorazione. Per il giocattolo si sceglieva la colorazione a colla la quale dava al oggetto una particolare lucidità.
Verso la metà del settecento il numero degli intagliatori viene stimato a 40-50. Negli anni successivi , il numero aumentò parecchio. Nel 1800 gran parte della popolazione gardenese era occupata nell’ industria casalinga dei giocattoli. Questo commercio di produzione di giochi in legno ha avuto successo fino al 1930 circa.
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RAI GrParlamento - 15.01.2020
La bambola in legno della val Gardena era già scomparsa, ma grazie alla ricerca e all’impegno dell’ artista Judith Sotriffer adesso è riportata a nuova vita
Anche se la bambola della Val Gardena era molto popolare , facendo felici tanti bambini su tutto il mondo rimane una bambola umile e semplice, di legno nostrano con qualche tocco di colore